Alieni Corazzati
mercoledì 2 novembre 2016
La Parola del giorno_2nov16
Inciampare in una nuova parola al giorno e non ignorarla ma anzi condividerla, è un'abitudine che ho preso ormai da qualche tempo.
Dato che l'onniscenza è assai lontana posso trovare anche più di una parola al giorno nuova (e anche in diverse lingue), come è successo proprio oggi.
UNIVERBARE: "far passare un sintagma a elemento lessicale unico (anche se composto)"-Treccani
Trovato nel tentativo di togliermi una buona volta per tutte il dubbio di buonasera/buona sera, buonagiornata/buona giornata, etc..
Questa definizione si porta appresso la scoperta di
SINTAGMA: "unità sintattica di varia complessità e autonomia, tra parola e frase (es. "di corsa", "contare su (qualcuno)", "a casa"..) -Treccani
Quindi univerbare il sintagma "buona sera" dà come risultato corretto: buonasera
E visto che non c'è 2 senza 3, da un invito ad una serata brasiliana
LUSOFONO: di persona, gruppo, popolazione o territorio che adotta il portoghese come propria lingua" -Treccani
"Lusofono avrei detto fosse uno strumento musicale, pensa"
-Il portoghese come strumento di comunicazione-
mercoledì 16 giugno 2010
Flocculus
voglio imparare a leggere dentro i tuoi occhi neri,
voglio lasciare un segno profondo e forte nel tuo cuore
Tra rotori e divergenze ritorno qui.
Perchè questo che sto passando è un periodo un po' così, ma un periodo che dura da troppo tempo.
Il mondo passa e io sono ferma.
Appena provo a fare un passo in avanti vengo risucchiata nel vortice di nullità e commiserazione.
Mi ci sto quasi adattando,
e quasi quasi mi piace.
Potrebbe andare peggio, no?
Vi è mai successo di fare pensieri orribili per immaginare come ne verrebbe scossa la vostra vita?
Io
in continuazione.
e perchè non penso mai invece a come verrebbe scossa da un gioioso evento?
Ve lo dico io di chi è la colpa:
dei miei capelli!
Ho un ciuffo (ci sono anche gli altri capelli!..) ribelle, lungo, che mi si posiziona sempre davanti al viso che mi ha dato purtroppo conferma di un mio timore:
sono nata emo.
Continuo a compatirmi:
è la mia natura.
Buahahahah
venerdì 12 febbraio 2010
Carnival Snow
La gatta di prepotenza sta cercando..
Avevo iniziato questo post tempo fa e non ricordo più di cosa volessi parlare.
Probabilmente di nulla,
probabilmente mi ero accorta per l'ennesima volta che ho un blog e non lo sfrutto,
come ho una testa e non la uso
e se la uso, la uso male
tipo scrivere questo minchiate.
La gatta di prepotenza sta cercando..
cosa mai avrà cercato di fare?
1. ..di usare la mia gamba come sbarra per trazioni. Punto di forza: le unghie che si conficcano nella mia carne.
2. ..di buttare giu una pianta facendo gli agguati alle foglie. Punto di forza: le foglie si muovono e lei è una predatrice.
3. ..di convincermi ad alzarmi per darle da mangiare. Punto di forza: il suo miagolio insistente e le unghie che come gesso sulla lavagna, stridono sulla finestra.
Potrebbero esserci mille altre cose che avrebbe potuto cercare di fare e sicuramente molto più fastidiose di queste tanto da averle dedicato l'incipit di un post,
ma non me ne ricordo.
Tutto questo è senza senso
ma son arrabbiata.
con me stessa.
e quando sono arrabbiata con me stessa l'unica modo per sfogarmi e non pensare è scrivere,
scrivere cazzate che nessuno leggerà.
Mi distende
e la mia gatta non sa leggere.
Detto
e
fatto.
A volte capita.
lunedì 4 gennaio 2010
Palla con me
Oggi vi presenterò il mio nuovo giallissimo amico.
Si chiama Marcelo, è palloide e si crede un polipo senza tentacoli. Io glielo lascio credere perchè mi diverte: tenta a volte di nuotare ma riesce solo a rotolare e nemmeno tanto bene.
E' un fuggitivo e io l'ho accolto in questa casa (o meglio sul mio comodino).
Ogni tanto lo trovo in mezzo al corridoio spaesato e intimorito dall'animale tubulare qual'è la mia gatta anche lei convinta che sia un polipo senza tentacoli.
Magari lo è veramente.
Lo devo quindi prendere e riportare alla sua base, lì sul comodino, in cima ai libri, fortezza e difesa dal peloso nemico.
Marcelo (si legge Marselo), ha una storia molto triste (in realtà non è vero, ma attira sempre l'attenzione):
Viene da Pulper, un paesino in cima alla montagna RotoloGiù dove viveva con la sua famiglia e usciva con tanti amici colorati. Era un tipo tranquillo; era stato richiamato all'ordine solo un paio di volte per aver giocato a biliardo, gioco illegale perchè ritenuto crudele e razzista: perchè le palle nere dovevano valere di più? per non parlare dell'inferiore importanza data alla palla bianca..
ma a lui piaceva il biliardo e tutti questi problemi di colore non se li era mai fatti.
Essendo in cima ad una montagna, andarsene vuol dire non tornare mai più a meno di non sfidare le leggi della fisica: è proprio per questo motivo che i Pulperiani non sono molto conosciuti: pochi hanno il coraggio di buttarsi giù urlando "Addioooooooooooo....".
Stonck.
o Boing, se si è più fortunati.
E Marcelo invece questo coraggio l'ha avuto anche perchè Pulper è sì una cittadina molto carina, ma anche molto noiosa essendo abitata da palle. -.-
E' ormai tanto tempo che il mio giallo amico è sceso: mi racconta un'avventura al giorno (quando riuscirò a non addormentarmi durante il racconto ne scriverò una) ma inizia ad avere nostalgia di casa.
Da quanto mi ha detto esiste un modo per tornare su Pulper anche se illegale: un bel calcio per volare a destinazione.
Meglio di un low cost.
Avete presente Calciopoli?
Altro che Moggi, intercettazioni telefoniche, retrocessioni.
Calciopoli non era altro che il rimpatrio organizzato dai Pulperiani di tutto il mondo!
Poveri noi!
Quante fandonie ci raccontano in tv.
sabato 5 dicembre 2009
Oyzepi
"Ma vorrei soltanto averti qui,
sei accattivante già così,
ti difendi con il D.D.T.,
fai pesare troppo quei tuoi 'si'. "
Seduti su cuscini vissuti, assistiamo fumando narghilè alla conversazione di esotici strumenti:
in quell'aria gialla e nebbiosa potrei sentire il sudore degli orchestranti coperto dal profumo di spezie e petali di fiore
Sogno paesi lontani da visitare nel libero amore.
martedì 1 dicembre 2009
L'ape regina
C'era una volta
un'automobile con delle prugne sopra al tettuccio;
un incontro, il fato, un giorno d'estate.
Oggi piove
e delle prugne sull'auto non è rimasta traccia.
Non era una questione di età.
"Ho freddo"
"Dai, dormiamo qui fuori sotto le stelle"
Ma il tuo abbraccio non era abbastanza caldo da farmi rimanere vicino a te,
su un prato di vino.
Sono stata la causa di litigi e ritardi,
sei stato vita e tenerezza di ore indimenticabili.
"Mi manchi da morire",
ma passato qualche giorno quella frase non ha più un vero destinatario,
e forse erano solo parole di Solitudine.
E' finito il tempo
in cui declamavo la bellezza di Chopin mentre tu pensavi a forme corporee,
in cui definivo brividi i sussulti delle mie mani,
in cui una femminea voce danzava sulle onde di un lago.
Non è MAI stata una questione di età.
Ricordi adatti nel mio momento sbagliato,
e forse uno giusto non ci sarebbe mai stato per noi.
Esistiamo in una felpa,
in un accendino,
in un abbraccio.
Almeno per loro siamo esistiti,
anche solo per una boccata di fumo.
giovedì 26 novembre 2009
Eri così carino
"non sai quello che vuoi
non riuscirai ad averlo
niente è gratis
niente è a posto
le insegne luminose attirano gli allocchi"
Ho l'impressione che qualcuno mi stia evitando.
Non è il fatto in sè che mi da noia, ma non saperne il motivo.
E a me non piace avere noie.
Se non hai le palle non farne un problema anche mio.
"You talkin' to me? You talkin' to me? You talkin' to me? Then who the hell else are you talking... you talking to me? Well I'm the only one here. Who the fuck do you think you're talking to? Oh yeah? OK."
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